La Cassazione ha stabilito che un vizio nella costruzione è grave non soltanto se compromette la stabilità dell’edificio, ma anche se causa problemi di abitabilità.
I difetti in edilizia sono carenze costruttive dell’opera che ne pregiudicano in modo grave il normale godimento o l’abitabilità: ad esempio la realizzazione con materiali non idonei o non a regola d’arte, anche se incidenti su elementi secondari.
Secondo l’articolo 1495 del Codice civile, i difetti devono essere denunciati entro otto giorni dalla loro scoperta, e c’è fino ad un anno di tempo perché l’acquirente dell’immobile possa chiedere un risarcimento al costruttore.
D’altro canto, secondo l’articolo 1669, il costruttore è responsabile per 10 anni per eventuali vizi gravi delle opere realizzate, motivo per cui si dota di una polizza decennale postuma, rilasciata al termine dell’attività di Controllo Tecnico.
A fare notizia in questi giorni è il caso di un gruppo di acquirenti che, a oltre un anno dalla consegna, aveva chiesto un risarcimento di 50.000 € per la mancata realizzazione, da parte del costruttore, del cappotto di isolamento termico in diverse parti comuni e appartamenti dell’immobile acquistato.
Inizialmente, essendo trascorso oltre un anno, il Tribunale di Bari aveva respinto la richiesta. Successivamente, la Corte d’Appello aveva ribaltato la situazione, condannando il costruttore al pagamento di 38mila euro per il risanamento dei vizi dell’opera. Il caso era poi arrivato in Cassazione perché il costruttore aveva fatto ricorso, obiettando che i giudici avevano erroneamente qualificato il difetto di isolamento delle strutture come grave vizio dell’opera.
La Corte di Cassazione, dopo aver rilevato che il difetto di isolamento determinava una riduzione della resistenza climatica delle pareti del 50%, con l’ordinanza 22093/2019 ha spiegato che un vizio è grave non soltanto se mette a rischio la stabilità dell’edificio, ma anche se provoca effetti che ne compromettono l’utilità.
Si conferma ancora una volta l’importanza delle attività tecniche di Controllo Tecnico, in corso d’opera o su opere finite. L’obiettivo del controllo tecnico, infatti, è quello di ridurre i rischi legati alla mancata conformità, alla fornitura dei materiali e alla modalità di esecuzione dell’opera, garantendo la qualità della costruzione.